Grazie alla mia esperienza professionale e personale, posso dire che nel dialogo tra uomo e donna esistono ampi margini di miglioramento: si può fare di più e meglio.
Premessa importante: questo non è un post sul femminismo né sul patriarcato. Nonostante le notizie dei mass media puntino ad enfatizzare una crescente contrapposizione fra i sessi, voglio ostinatamente muovermi in direzione contraria, e testimoniare che invece un dialogo uomo-donna non solo è fattibile, ma anche molto apprezzato. A patto di seguire alcune semplici regole.
So che nell’elenco che segue il rischio di generalizzare è alto: prendi quello che senti corrispondere a te e scarta il resto.
TEMPO: quando e quanto
Noi donne spesso abbiamo bisogno di molte parole perché ci sembra di spiegarci meglio, gli uomini invece preferiscono frasi concise e semplici; risultato: noi parliamo per 20 minuti, e loro annuiscono distrattamente perché si sono persi dopo i primi 5. Due/tre domande chiare, possibilmente aperte, idealmente non appena varcata la soglia di casa la sera, permetteranno a entrambi di riconnettervi dopo una giornata di lavoro e di creare i presupposti per interazioni successive.
ASCOLTO ATTIVO: ascolta per capire, non per rispondere
Questa è una regola che vale in generale, ma ancora di più nella relazione di coppia: se fai una domanda, predisponiti ad ascoltare la risposta. L’implicazione di questo principio è che si dovrebbero fare meno domande “tanto per”, chiedendo quindi cose che realmente ci interessa ascoltare. Cosa vuoi sapere della giornata del tuo partner? Su quale argomento ti interessa la sua opinione? Uomini attenzione: non sempre ci serve una soluzione alle questioni di cui vi parliamo, a volte ci basta esprimerle per chiarircele da sole. Se siete nel dubbio che vi stiamo chiedendo aiuto… verificate!
NO AI SOTTINTESI: non dare niente per scontato
Capita, soprattutto nelle relazioni di lungo periodo, di cadere nella trappola del “tanto so già cosa risponderà/farà/ne pensa…”. Siamo esseri in evoluzione costante, e la coppia dovrebbe proprio essere il terreno di base che ci consente di cambiare, auspicabilmente in meglio. Lasciati sorprendere da come l’altro potrebbe reagire ad una richiesta insolita, o prova a rispolverare un argomento spinoso, abbandonato da un po’ per evitare discussioni, e prova a vedere se riesci a trovare un nuovo punto di incontro.
OCCHIO AI RUOLI: è una conversazione fra adulti… vero?
A volte nella relazione di coppia si instaurano dinamiche un po’ distorte, soprattutto se ci sono elementi caratteriali o dati dalla professione a sostenerle. Ecco quindi che troviamo un partner nel ruolo del “bambino richiedente” quando si tratta di questioni economiche, che poi si trasforma in un “despota” nell’organizzazione della casa e del tempo libero.
Come ho accennato nel blogpost sul “condominio emotivo” , è importante che il dialogo avvenga dalla condizione di massima centratura possibile, in cui si esprimono bisogni, richieste, opinioni ecc. con l’intenzione di raggiungere un maggiore benessere personale e della coppia.
Cosa ne pensi? Quali sono le difficoltà maggiori che riscontri nel dialogo con l’altro?