Ebbene sì, ho anch’io la febbre da maghetto occhialuto: Harry Potter 🤓
Forse perchè è soprattutto una passione condivisa con mia sorella, cresciuta insieme ai libri e ai loro giovani protagonisti dal momento del loro esordio e quindi decisamente coinvolta nella storia.
Uno dei personaggi per me più affascinanti della saga è Ollivander, proprietario dell’omonima bottega, famosa per la varietà e precisione nella produzione di uno degli strumenti magici per antonomasia.
“È la bacchetta a scegliere il mago, Signor Potter” dice l’esperto artigiano ad un Harry confuso.
Il ragazzo ha infatti appena scoperto di essere destinato a possedere l’unica copia dell’oggetto che ha procurato non solo enorme caos nel mondo magico, ma anche la morte dei suoi genitori e la cicatrice che lo ha reso famoso.
Ollivander ha questa informazione perché ricorda ogni bacchetta che ha venduto, e chi è stato scelto da essa.
❓Cosa c’entra tutto questo col coaching?
💡Te lo racconto con 3 analogie
COACHING E COMPETENZE “MAGICHE”
L’ottava delle skill chiave di ogni coach, stabilite dalla International Coaching Federation, è “creare consapevolezza”.
Questa competenza si attua, ad esempio, quando il/la coach
✅ “Esprime al cliente le proprie intuizioni con una modalità utile e significativa.”
⚡️ È l’intuizione che permette ad Ollivander, dopo qualche tentativo fallito, di porgere ad Harry proprio quella bacchetta, fra le migliaia disponibili nella sua bottega
✅ “Aiuta i clienti a scoprire da soli nuovi pensieri, convinzioni, percezioni, emozioni, umori, ecc., che rafforzano la loro capacità di agire e di ottenere ciò che è importante per loro.“
⚡️ Harry non sa ancora niente del proprio passato quando entra nel negozio di bacchette.
E Ollivander non si incarica di raccontare nulla più di quanto sia utile al ragazzo per riconoscere che ha in mano uno strumento potente, e come tale è importante che lo maneggi.
Nella quarta competenza, invece, relativa alla “Presenza nel coaching” (una delle mie preferite!), ICF raccomanda al/la coach di essere
✅ “aperto/a al non sapere e ad assumere rischi”
⚡️Ollivander ha vissuto in prima persona gli effetti devastanti della bacchetta di colui-che-non-deve-essere-nominato, ma non esita a consegnare la sua gemella nelle mani (e nel libero arbitrio) dell’undicenne Harry.
Sa che non è lo strumento in sé, ma chi lo usa e come, a fare la differenza.
IL COACHING E L’EMPOWERMENT
Il coaching non fa magie, sia chiaro.
Però è una metodologia capace di accompagnare in un percorso profondo, duraturo e generativo di vero empowerment personale e professionale.
Qual è il tuo personaggio preferito di HP?
Secondo te ha la stoffa per essere coach? 😉
Scrivimelo nei commenti!