La prossima settimana quasi tutti avranno fatto rientro dalle vacanze.
Ho appena sentito alla radio di un sondaggio che dice che il 40% degli Italiani si dichiara entusiasta di ricominciare: ovviamente, significa che il restante 60% non lo è. Tu in che percentuale rientri? Il ritorno al lavoro incide sul tuo senso di libertà?
Se svolgi un lavoro di cui non sei soddisfatto, è molto probabile che tu viva il rientro come una privazione della tua libertà, cioè come un carcerato vive la fine dell’ora d’aria. Non è un bel modo per passare il tempo prezioso della tua vita e, contrariamente a quanto pensi, cambiare lo stato delle cose è ampiamente nelle tue possibilità. Perché, anche se magari non ne sei del tutto consapevole, la tua lettura della realtà è filtrata dalla somma delle esperienze, credenze ed usanze ereditate dalla tua famiglia nel contesto in cui vivi.
La lezione di Nelson Mandela
Se pensi che la tua vita sia una galera, ti muoverai, penserai, sceglierai di fare o non fare cose come se fossi un carcerato. Se viceversa, come lo splendido esempio di Nelson Mandela, ti senti una persona libera nonostante le circostanze attuali possano non essere del tutto favorevoli, creerai le basi per un futuro completamente diverso.
Perché, nell’ambito della crescita personale, si insiste così tanto sul concetto di “qui e ora”? Perché il passato non si cambia, e il futuro deve ancora arrivare. Tutto quello che puoi fare per cambiare (se davvero lo vuoi, e questo è un “se” non da poco), è decidere qui e ora come rispondere a ciò che la vita ti mette davanti.
Cosa faresti se ti sentissi totalmente libero? Se i soldi, gli impegni familiari, le limitazioni fisiche e tutti gli altri vincoli che ti poni sparissero? Se ti viene un po’ di vertigine è normale!
Il potere della mente e la fatica di decidere
Perché in realtà i vincoli che tanto ci disturbano sono anche le ancore alle quali ci aggrappiamo per giustificare le scelte che non facciamo. Per quanto assurdo possa sembrare, il capo che odi ma che ti dice cosa fare, in realtà ti sta liberando dalla fatica di prendere decisioni e di assumertene la responsabilità. Ti sta concedendo di rimanere un bambino capriccioso in castigo.
Essere liberi, profondamente e totalmente, significa prima di tutto diventare “padroni del nostro destino, capitani della nostra anima” (dalla poesia “Invictus”, che ha appunto ispirato Mandela negli anni della prigionia). E non significa che devi licenziarti, mollare la famiglia e partire per il mondo a caso. Puoi essere libero anche in una cella di 4 metri per 2, se riesci a sentire che lo sei nell’anima.
I “SE” che ti rendono libero
- Se riesci a scegliere per te stesso come reagire a qualsiasi cosa la vita ti metta davanti.
- Se accetti di rischiare di andare controcorrente per difendere ciò in cui credi davvero.
- Se sai dire di no, anche quando è scomodo, anche quando rischi di perdere benefici o privilegi pur di non svendere la tua integrità e compromettere i tuoi valori.
Allora sarai veramente libero, e la tua vita sarà di ispirazione per tutti quelli intorno a te.