Un caffè di troppo
In questo periodo in cui i consulti individuali sono ridotti e i worskop finiti, mi sto dedicando più intensamente allo studio.
Ho sempre saputo che il mio intestino non ama particolarmente l’effetto del caffè, ma l’altro giorno mi sono comunque “regalata” un americano al mattino e uno shakerato il pomeriggio.
La risposta del mio corpo non ha tardato a farsi sentire.
Perchè ti racconto delle mie disavventure intestinali?
Perchè, nella mia attività di counselor naturopatico, l’alimentazione e lo stile di vita sono parte integrante del percorso di consapevolezza che ti sostengo a fare per diventare sempre di più protagonista della tua vita.
Il cibo come cura
La foto accanto ritrae la medicina che ho scelto per prendermi cura del mio piccolo disagio da eccesso di caffeina: tempeh (un cibo di origine indonesiana a base di soia fermentata), ceci e carote saltati in olio di sesamo e Garam Masala (un mix di spezie simile al curry).
Per la medicina cinese infatti, lo studio intenso affatica la milza, che in compenso gradisce moltissimo i cibi gialli e arancioni.
La milza inoltre è “figlia” della loggia a cui appartiene l’intestino tenue (che ho disturbato con troppo caffè) e “mamma” della loggia a cui appartiene l’intestino crasso (che letteralmente ha fatto lo sporco lavoro di riparare i danni).
Ecco quindi che coccolando la milza non solo studio meglio, ma mi faccio perdonare il peccato di gola.
Altro che diete…solo TU sai cosa ti fa bene (a una condizione)
L’obiettivo di questo post non è di obbligarti a studiare la medicina cinese, per quanto credo sia molto affascinante, ma di sostenerti ad ASCOLTARTI anche quando mangi.
Se senti che stai scegliendo un alimento più per gola che per reale necessità, fermati un attimo e pensa se per caso stai già chiedendo al tuo corpo altri sforzi extra: magari caricarlo ulteriormente con la gestione di troppo grasso, alcool o zucchero non è proprio gentile (e nemmeno furbo).
Dato il periodo di diete dell’ultimo minuto in vista della prova costume, mi sembrava quantomai importante ribadire che l’unica che sa veramente cosa e quanto mangiare per stare bene sei TU. A patto che il canale di ascolto col corpo sia aperto e libero da interferenze 😉