Anche a te capitano giornate “sì”, giornate “no” e giornate “ni”?
Oggi per me è una giornata “ni” (o “meh”, come direbbero oltreoceano). Nelle prime ore della mattina sono successi due episodi spiacevoli a distanza ravvicinata: in uno ero “il cliente” e in uno “il fornitore”. Niente di grave, per fortuna, ma è stato utile più che mai fare appello alle risorse che da anni cerco di coltivare, e che invito i miei clienti a rafforzare il più possibile: la consapevolezza e il potere della scelta.
Nel caso di stamattina, sono riuscita a:
- Fermarmi un secondo prima di re-agire di pancia, facendo un bel respiro (anche due o tre, vah!);
- Ascoltare le emozioni che si sono mosse dentro di me: dispiacere, fastidio, senso di incomprensione…
- Chiedermi quale fosse lo scopo che volevo ottenere;
- Scegliere il comportamento di conseguenza: nel caso in cui ero cliente, ho lasciato perdere la polemica per ottenere il servizio più rapidamente; nel caso in cui ero fornitore, ho privilegiato la relazione nel lungo periodo e, credo, la mia reputazione.
In passato, il bisogno di avere ragione e di affermarla ad ogni costo mi avrebbe probabilmente portata a perdere tempo in sterili questioni di principio e avrebbe potuto compromettere rapporti viceversa ottimi fino al giorno prima. Inoltre, avrebbe trasformato una giornata “ni” in una giornata “no”, abbassando ulteriormente il mio livello di energia e magari facendomi fare errori ancora più grossi in altre circostanze.
Se ti capita di essere impulsivo e poi di pentirtene un secondo dopo, sappi che è possibile imparare a fermare il treno prima che… deragli. Fai un bel respiro, cerca di capire cosa si muove dentro di te, e scegli strategicamente se è più importante avere ragione o essere felice.