Il 13 dicembre si festeggia S.Lucia, ricorrenza che in alcune parti d’Italia e nel nord Europa ha anche più importanza del Natale.
Molte tradizioni associano la celebrazione di questa Santa della Luce (come attesta il suo nome) al Solstizio d’Inverno, alla festività di Diwali in India, e al culto di Artemide, divinità con cui Lucia condivide (fra le altre cose) il simbolo della quaglia, l’isola di nascita (Ortigia/Delo) e la fiaccola fiammeggiante.
Il denominatore comune di tutte queste celebrazioni è, appunto la LUCE.
Dopo il solstizio le giornate torneranno lentamente ad allungarsi, e nel buio della terra comincerà piano piano quel processo di RINASCITA che sarà pienamente visibile in primavera.
Inoltre, come Artemide/Diana, Lucia è una VERGINE consacrata: per la divinità antica il sacro era nelle foreste, nelle cucciolate degli animali selvatici, nella purezza delle bambine nella pre-adolescenza (le sue “orsette”).
Un altro bellissimo elemento comune a queste due luminose rappresentanti del femminile è la LUNA.
Sembra infatti che la luminosità degli occhi di Lucia fosse proprio quella portata dalla luce lunare; questa associazione ha poi fatto sì che la Santa fosse invocata dalle partorienti: è noto che spesso molte nascite avvengano proprio con l’avvicendarsi del nostro “sole notturno”.
Diana invece faceva parte addirittura di una TRINITA’ LUNARE, insieme a Selene e ad Ecate.
Come avrete intuito, il FEMMINILE SACRO ha moltissimi messaggi, che da secoli ci parlano sia in termini simbolici che attraverso le manifestazioni naturali.
Riconnetterci a questa saggezza profonda può indicarci la VIA per il RITORNO a casa, nel luogo senza tempo dove l’esistenza ritrova il suo SENSO.
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