Delle oltre 60 puntate che ho pubblicato col podcast in due anni, ce ne sono un paio che (statistiche alla mano) riscuotono il successo più alto.
Una è quella con la dedica alla persona che mi ha ispirata a creare Miss Independent: la mia nonna Anto, donna incredibile e, per me, modello di vero empowerment.
Una vita complicata iniziata nella Calabria rurale, vissuta a Milano con 4 figli e mille lavori e volutamente finita, nonostante ogni medico le avesse sconsigliato un viaggio così lungo nel suo stato di salute, ancora lì: nella sua terra, nella sua casa, alle condizioni che ha deciso lei.
Lucida e determinata, fino all’ultimo giorno.
Il secondo episodio più ascoltato in assoluto è quello dedicato agli operatori modali: i verbi devo/voglio/posso.
Perché non sono solo 3 verbi. Sono molto, molto di più!
A volte, quasi per scherzo, mi metto a contare le volte in cui i miei clienti o le persone che partecipano ai miei corsi usano il “DEVO” nell’arco di 10 minuti.
Quando lo faccio notare, nel 90% dei casi cadono dalle nuvole: non se ne erano neanche accorti.
Eppure, le parole riflettono un pensiero, che poi produce comportamenti che hanno un impatto, su noi stessi e sugli altri.
“E se riformulassi la frase che hai appena detto sostituendo al devo un “VOGLIO” o un “POSSO”, cosa cambierebbe?”, chiedo.
Eccola lì, la magia della consapevolezza: cambi una parola e può cambiare totalmente il significato, non solo letterale, di ciò che dici.
Perché, probabilmente, quello che è cambiato (dal momento in cui hai iniziato a farci caso) è soprattutto il tuo pensiero.
Tra l’altro, “potere” oltre che la traduzione di “power” (da cui “empowerment”), è anche la declinazione all’infinito di “io posso”.
Quante volte hai detto, ad alta voce o nella tua mente, “devo…” negli ultimi 10 minuti? 😉
Che effetto ti fa rifletterci su?