“Quindi nani* raccontami, cosa hai fatto di bello a lavoro ultimamente?”
Una serie di coincidenze familiari mi ha regalato più tempo del solito con mia nonna Silvia, 86 anni solo sulla carta e una passione per i negozi di complementi d’arredo.
Suo padre avrebbe voluto lasciarle l’attività di famiglia, ma lei ha capito presto che non avrebbe funzionato.
Responsabilità e autonomia ha preferito guadagnarsele con la fiducia di chi la considerava una professionista e la trattava da adulta.
Non è stato quindi troppo difficile, per la sua mente agilissima e il suo approccio alla vita, capire cosa si intende per empowerment.
E per me è stata l’ennesima occasione per riflettere sul perché ci tengo così tanto a diffonderlo nella cultura delle aziende.
IL GROWTH MINDSET…
La mia nonna
– ha di natura quello che oggi chiamiamo growth mindset: gli errori, gli inciampi, gli ostacoli (e nella sua vita ne ha avuti di enormi e pesanti, a partire dalle bombe su Milano) le servono “solo” per affinare ancora di più la creatività e trovare soluzioni migliori
– sa quello che vuole, ed è pronta a negoziare per ottenerlo
– sa riconoscere un lavoro ben fatto, e sa dosare critiche e complimenti anche con sè stessa
– ascolta con curiosità, senza giudicare
– ha voglia di insegnare trucchi e tecniche frutto dell’esperienza, dagli gnocchi perfetti all’orlo invisibile
Purtroppo la sua attitudine non è sempre innata e, anzi, ci possono essere ambienti organizzativi che nelle proprie risorse soffocano sul nascere tutto ciò che invece dicono di coltivare: proattività, intraprendenza, assertività…
…E I SUOI EFFETTI IN AZIENDA
Avere esempi positivi di
✅ consapevolezza di sé
✅ intelligenza emotiva
✅ comunicazione efficace
✅ autostima e autoefficacia
✅ leadership
tutti tratti comuni alle persone empowered, può fare un’enorme differenza nello stile di management che, a cascata, avrà riflessi
🧲 su attraction e retention
🌱 sul benessere organizzativo
💰 e sì, anche sulla bottom line
Auguro a chiunque di avere più di una “nonna Silvia” nella propria azienda ma, in caso contrario, sarò felice di condividere strumenti e percorsi per imparare a diventare empowered quanto lei 😉
*parola del dialetto milanese che indica con affetto i bambini e che, molto modernamente, non è né maschile né femminile