Una delle mie prime passioni linguistiche è stato il tedesco. L’ho studiato dai 12 ai 20 anni, e poi è stato lentamente soppiantato dall’inglese. Ieri mi sono imbattuta nuovamente in una bellissima parola: “Notwendigkeit”, che in italiano significa “necessità“.
Il caro Hillman mi ha ricordato la consuetudine tedesca di costruire le parole (che per questo sono così lunghe!) come i vagoni di un treno, agganciandole le une alle altre in un modo a cui nessuna traduzione potrà mai rendere davvero giustizia. “Not-wendig-keit”, ad esempio, significa letteralmente “ciò che non può essere diversamente da come è”.
Il fatto che tu sei come sei, è necessario, e non potrebbe essere diversamente.
Il fiore non può non sbocciare: è nella sua natura. Allo stesso modo, è necessario che tu porti nel mondo esattamente quello che sei, senza indossare una maschera, né impersonando un ruolo che non ti appartiene. Sei destinato a farlo, e non potrebbe essere altrimenti.
Non credo sia un caso che la festa religiosa cristiana che celebra la Resurrezione cada proprio in primavera: la natura rinasce, e noi siamo chiamati a fare altrettanto. Puoi approfittare di questo momento così energeticamente speciale per lasciar andare quello che non ti serve.
Scegli la vita che vuoi: tutto ciò che è davvero necessario è già dentro di te.