La settimana trascorsa come operatore a Tarquinia con il team di Tra Terra e Cielo mi ha veramente nutrita nel profondo.
Una delle cose più belle sono stati proprio gli abbracci di saluto: un momento di incontro molto intimo e sincero, in cui ci siamo ringraziati per tutto quello che abbiamo condiviso e ci siamo augurati il meglio dal profondo del cuore.
La pratica dell’abbraccio purtroppo non è molto diffusa, se non fra amici molto stretti (e a volte neanche quello), con i familiari, o con il/la partner.
Ci sono però un sacco di ricerche che ormai dimostrano i benefici di questo gesto così antico e naturale, che può esprimere un sacco di cose senza che servano parole.
E allora vi invito a sperimentarlo: seguendo 3 semplicissime regole, lo renderete un momento terapeutico sia per voi che per la persona che state abbracciando.
1) contatto cuore a cuore: questo tipo di abbraccio vuole esprimere un riconoscimento dell’altro a un livello molto profondo. Quindi non c’entrano nè la sessualità, nè l’accudimento (ad es. genitore-figlio).
Apritevi alla meraviglia di sentire i vostri battiti che comunicano fra di loro.
2) silenzio e calma: resistete alla tentazione di parlare, dare pacche sulle spalle, ondeggiare, ballare…potrete farlo dopo che sono trascorsi almeno un paio di minuti, in cui semplicemente accogliete e vi fate accogliere con tutto quello che c’è.
Le parole e i movimenti sono modalità che aiutano a stemperare l’eventuale imbarazzo, ma vi tolgono la possibilità di sentire profondamente cosa state provando.
Cogliete l’occasione, e se sale l’emozione…datele il benvenuto!
3) rispetto e presenza: l’abbraccio non dovrebbe essere nè troppo stretto nè così blando da non permettere il contatto del cuore. Trovate il giusto compromesso: deve essere un’esperienza piacevole, non soffocante e di grande centratura sul vostro senso del confine.
Provate, e se vi va fatemi sapere com’è andata! 🙂